
STORIA

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tempio di HERA
Il parco archeologico di Selinunte è uno dei siti più belli e visitati di tutta la Sicilia ed è anche il parco archeologico più grande d'Europa. Comprende numerosi templi, collocati su diverse colline.
Selinunte è uno dei più grandi siti archeologici greci della Sicilia. Situato vicino al mare nell’angolo sud-occidentale della Sicilia, le rovine isolate qui hanno resistito allo scorrere del tempo per secoli e oggi costituiscono il più grande parco archeologico d’Europa.
La storia di Selinunte
La città di Selinunte venne fondata nel VII secolo a.C. dai coloni greci provenienti da Megara Iblea. Il suo nome deriva probabilmente dal selinon, una pianta aromatica molto diffusa in quell’area. La sua posizione particolare l’ha resa la più occidentale tra le colonie greche di Sicilia.
Nei primi anni della sua storia, Selinunte fu una colonia ricca e potente, tanto da estendere la sua influenza sulle colonie circostanti, come Eraclea Minoa. Ma poi la città ebbe una rapida decadenza.
Il parco archeologico di Selinunte
Se pensate a Selinunte, la prima cosa che vi verrà in mentre è sicuramente un tempio.
Ma in realtà il parco archeologico della zona è molto più esteso, tanto da essere il più ampio d’Europa con i suoi 270 ettari. È stato fondato nel 2013 dalla Regione Sicilia e oggi comprende diverse zone:
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La collina Gaggera
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L’acropoli (l’area centrale del parco)
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La collina Manuzza
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La collina orientale
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La necropoli.
L’acropoli
L’acropoli è sicuramente la zona più famosa e visitata del parco. È anche un’area particolarmente affascinante per la sua posizione, che termina a picco sul mare.
Sulla collina dell’acropoli gli archeologi hanno ritrovato i resti di numerosi templi, indicati con le lettere dell’alfabeto: il tempio D, il tempio C, il tempio A e il tempio O. Il più antico di questi è il tempio C, che secondo gli esperti è stato costruito intorno al 580 a.C.
ed era dedicato al dio Apollo.
Il tempio D è di poco successivo, probabilmente intorno al 560 a.C. Gli archeologi non sono concordi riguardo la divinità a cui era dedicato l’edificio: alcuni sostengono fosse il tempio di Giove, altri di Afrodite.
I templi A e O erano profondamente legati tra loro perché erano dedicati a Castore e Polluce, i gemelli divini figli di Leda.
I templi della collina orientale
Sulla collina orientale si trovano i resti di altri templi: il tempio G, il tempio F e il tempio E.
Il tempio G è il più grande di tutta l’area di Selinunte ed è, insieme al tempio Olimpico di Agrigento, il maggiore di tutta la Sicilia. Tuttavia, la sua grandezza fu anche la sua debolezza: il progetto era talmente ambizioso che non venne mai terminato.
Il tempio F, costruito pochi anni dopo il tempio C, era probabilmente dedicato ad Atena. La sua particolarità consiste nell’essere il risultato della mescolanza tra stili architettonici diversi: la pianta è in stile pre-dorico, mentre le decorazioni testimoniano l’avvento di uno stile ormai pienamente dorico.
Il tempio E è il più recente tra quelli di Selinunte e risale al V secolo a.C., non al VI come gli altri dell’area. Questa distanza cronologica è evidente nello stile del tempio, che risulta ormai fortemente influenzato dal classicismo del nuovo secolo.
I punti di forza di Selinunte
La mancanza di sviluppo in seguito permette ai visitatori moderni di immaginare l’antica città di Selinunte, come sarebbe stata migliaia di anni fa. Il parco archeologico di Selinunte è enorme: comprende templi greci, mura antiche, le rovine di edifici residenziali e commerciali, strade di campagna e le zone non ancora scavate.
Se siete interessati alla Sicilia greca, questo è un sito molto importante da visitare. Inoltre, essendo così vicino al mare, è incredibilmente suggestivo, soprattutto nella zona dei templi. Ci sono spiagge di sabbia nelle vicinanze, quindi una giornata di Selinunte ha molto da offrire a qualsiasi viaggiatore. È il posto ideale per chi vuole immergersi tanto nella storia antica quanto nelle splendide acque del mare della Sicilia.
Un’area archeologica grandissima che racchiude i resti di un’antica città greca, una distesa di santuari, templi ed altari che si affacciano sul Mediterraneo: Selinunte, la città fondata nel VII secolo a.C. sul territorio siciliano, si innesta prepotentemente tra la valle del Belice e la valle del Modione. In continuo conflitto con la vicina Segesta, l’antica colonia di Megara Iblea (situata nei pressi di Augusta) ebbe un rapido sviluppo raggiungendo presumibilmente i centomila abitanti ma ebbe anche vita breve, finendo distrutta nel 409 a.C. ad opera di Cartagine, in passato sua alleata.
La guerra fu breve ma cruenta. In appena nove giorni Selinunte venne saccheggiata e rasa al suolo, molti dei suoi abitanti vennero trucidati o fatti prigionieri. Ripopolata la zona dell’acropoli, la colonia greca venne definitivamente abbattuta dai Romani alla fine della prima guerra punica. Un violento terremoto le assestò il colpo ferale, facendola cadere nell’oblio fino al 1501 quando lo storico Tommaso Fazello la riconobbe come l’antica Selinunte. Oggi della sua storia e dei suoi monumenti, lungo la costa sud-occidentale della Sicilia, rimangono numerose testimonianze.
Il nome della città della Magna Grecia deriva dal fiume Selinon, oggi il Modione, che in greco significa prezzemolo selvatico. Questa pianta, oltre ad essere ampiamente diffusa in tutta la zona, era il simbolo di Selinunte e, a riprova di ciò, si trovava sulle monete in circolazione in quel periodo.